CASTEL SAN PIETRO (BO). Il lungo corridoio che porta allo spogliatoio del Comacchio rimanda di qualche secondo il contatto con un mister Bardi decisamente contrariato.
Sempre signorile nelle dichiarazioni, Bardi non ha preso particolarmente bene la sconfitta.
Ma tant’è, il mister non maschera la delusione ma non si scompone eccessivamente.
Mastica amaro però non sputa veleno.
«Cosa si può commentare? attacca il tecnico -
Cosa posso dire di una partita come questa?
Lo so che sono domande senza risposta.
Non si può prendere un gol come quello che abbiamo preso questa volta.
E non è una questione di difesa, di tattica, di disposizione.
Abbiamo cominciato la partita con cinque difensori, quattro centrocampisti ed una sola punta. In queste condizioni, ero convinto che, nella peggiore delle ipotesi, avremmo almeno portato via il pareggio.
Con gli spazi dietro, la loro difesa la potevamo attaccare con una certa facilità, e ammassato e coperto nelle zone nevralgiche non avremmo dovuto correre particolari rischi.
E invece, rinvio centrale; e questo è già un errore.
E poi il desiderio di proteggere la palla invece di allontanarla.
Loro ci hanno creduto, Picci era sulla palla ed abbiamo preso un gol incredibile.
No, non si possono prendere gol del genere.
Continuiamo con gli errori individuali, quindi vorrà dire che si dovrà intervenire a livello individuale.
Forse, a questo punto, un difensore in più non basta.
Poi, una volta portata la difesa a quattro, per più di metà ripresa abbiamo attaccato bene, cercato di mettere in difficoltà i nostri avversari.
Il problema è che, dovendo spingere e dovendo affrontare una squadra che si era ritirata in chiusura della propria area, non avevamo gli spazi che ci sarebbero serviti.
Forse non abbiamo la potenza necessaria per scardinare dispositivi come questo, in questa condizione.
Alla fine, va detto, è calata la lucidità ed abbiamo pagato lo sforzo.
È anche vero che abbiamo perso una partita con gli avversari che hanno calciato in porta solo una volta».
Parola, poi, al tecnico del Castel San Pietro, Lepore.
«La posso definire, la nostra, una vera partita del cuore.
Abbiamo vinto una gara contro un bel Comacchio, una squadra che vale sicuramente di più della sua classifica.
Forse, alla fine, abbiamo anche ottenuto qualcosa in più di quello che avremmo meritato, ma alla conta definitiva, non si può che essere soddisfatti per la vittoria.
Sono felice anche per la raggiunta continuità.
Sono infatti sei, con questo, i risultati utili consecutivi che siamo riusciti ad inanellare.
E, cosa che mi fa ancor più piacere, è la quinta partita che non subiamo reti».
E il tecnico del Castel San Pietro lascia raggiante gli spogliatoi.
Decisamente più arrabbiati i rossoblù, alle prese con l’ennesimo ko. (a.b.)
fonte:la Nuova Ferrara
martedì
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