La nuova società sta ancora valutando se tra i giocatori della vecchia guardia qualcuno può continuare a vestire la maglia biancazzurra. Tra i tre attaccanti soltanto uno resterà a Ferrara
Ferrara, 22 luglio 2008 - IN ATTESA di conoscere la categoria di appartenenza e di muoversi sul mercato di conseguenza, nei primi giorni di ritiro la Spal vuole capire se tra i giocatori della vecchia guardia sotto contratto ce ne sia qualcun altro che possa fare al caso.
Al momento la società ha lasciato intendere di fare affidamento su Careri, Ghetti, Giorgi, Servidei, Schiavon, Rossi, Andreotti e Bisso. Sono 8 dei 18 giocatori che Pozzi si è ritrovato a contratto, e che dopo le partenze di Agostinelli per Masi San Giacomo e di Barbi per Castellarano si sono poi ridotti a 16. Al momento quindi a «ballare» sono in otto: Millemaggi, Turone, Bianchi, Gamma, Sesa, Furlanetto, Franchini, La Grotteria.
In sovrannumero. In realtà di sicuro la Spal per ragioni di età non punterà più su Turone, e Sesa. Bianchi per ammissione di ieri di Pozzi resta ancora sotto osservazione. Millemaggi e Gamma non rientrano nei piani, ma avendo contratti non «imbarazzanti» non costituiscono un problema. Così i veri nodi da sciogliere sembrano riguardare La Grotteria, Furlanetto e Franchini. Di questi, uno almeno dovrebbe restare.
Franchini.
Alla partenza per Pieve di Cadore il dg Bortolo Pozzi ha indicato in lui il favorito, se non altro per ragioni anagrafiche. «Però per come vedo io il calcio, a 24 anni uno deve essere carne o pesce. Non è più un ragazzino che può fare avanti e indietro dalla panchina». Come dire: Franchini è giovane, ha corsa e ci può star bene, ma deve darsi una mossa giungendo a maturazione. Altrimenti rischia il «taglio» anche lui, almeno nella considerazione, dato che se non matura una cessione i giocatori a contratto non si possono lasciare a casa.
Furlanetto. Per altri versi, prima dell’arrivo di Cortesi e delle parole di Pozzi al raduno, era sembrata invece più consequenziale la scelta della conferma di Furlanetto. Primo perchè vecchio non è, a 28 anni. Secondo perchè, dopo il lungo ambientamento, nei playoff aveva iniziato a mostrare di cosa è capace. E terzo, perchè gioca nel ruolo di Andreotti, che nella Spal di Dolcetti è ruolo importante: tra il regista e la punta avanzata serve un giocatore capace di animare l’offensiva ma anche di segnare diversi gol. Furlanetto queste caratteristiche le ha. L’anno scorso scontò lo stop natalizio di oltre un mese negli allenamenti in vista della cessione, e l’impiego sulla fascia che nel 4-4-2 non è il suo pane. A tre invece potrebbe fare sia il centrale che l’esterno. E siccome l’anno scorso Andreotti andava proprio piano, almeno nei suoi mesi ferraresi, essere ben coperti in quella posizione non è una cattiva idea. I giorni a Pieve debbono quindi servire a Furlanetto per convincere Dolcetti che è lui l’uomo che la Spal va cercando per completare la linea dei tre dietro la punta.
La Grotteria. Il discorso che lo riguarda è il più complicato. Per età, stipendio e corsa di sicuro è il più attardato dei tre nello sprint per un posto in rosa. E tuttavia negli ultimi giorni il gaucho ha colto qualche segnale di apertura nei suoi confronti. Le sue qualità aeree e tecniche e la capacità di giocare da mezzo 9 e mezzo 10 gli potrebbero far recuperare punti nella volata. Leonardo Benelle, procuratore sia di Furlanetto che di La Grotteria, spiega: «Con la Spal siamo d’accordo di riparlarne nel fine settimana dopo che i giocatori saranno stati valutati in ritiro da Dolcetti. Loro peraltro alla Spal stanno bene e sarebbero felici di rimanere».
Le coppie. Il gioco delle coppie di Pozzi conta già al completo i ruoli difensivi con l’eccezione di un centrale e del «doppio» di Giorgi a sinistra. A centrocampo con Centi, Schiavon, Savi e Rossi potrebbe giungere al massimo il «lungo» chiesto da Dolcetti. Poi mancano punta centrale ed esterno sinistro offensivo: quindi l’alternativa ad Andreotti potrebbe essere uno dei tre già in organico?
di MAURO MALAGUTI
DA Il Resto Del Carlino
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