venerdì
Ferroni torna per aiutare Comacchio
COMACCHIO. A volte, ritornano. Non è il titolo di un film, ma una semplice considerazione: ieri pomeriggio Tonino Ferroni è tornato a guidare il Comacchio Lidi. In questa stagione è il terzo “ritorno” sulla panchina rossoblù. Bardi, esonerato e sostituito ad interim da Baiesi, per poi tornare per lasciare il posto a Ferroni; che ha lasciato il posto, almeno formalmente, di nuovo a Baiesi per poi tornare. Il tutto con una serie di colpi di scena degni di una delle più agguerrite soap opera. Ferroni torna con il Comacchio Lidi all’ultimo posto, con una squadra diversa da quella che ha lasciato ed una situazione ovviamente non facile. Ma con una società che spera ancora in una salvezza problematica eppure non impossibile. «Ho deciso di tornare: il Comacchio Lidi non lo si può lasciare nelle difficoltà - afferma Ferroni -. Tutti quelli che incontravo mi chiedevano di tornare, non potevo tirarmi indietro. Questa maglia ce l’ho nel cuore e nell’anima. Adesso si tratta di rimboccarsi le maniche e di ripartire. Consapevoli che la situazione non è e non sarà facile e che tutti dovremo lavorare al massimo per arrivare al traguardo: senza divisioni, litigi ed incomprensioni». All’interno della squadra c’è la fiducia di poter arrivare alla salvezza: «E’ una bella cosa, ma la situazione resta comunque molto pericolosa. Siamo sempre ad otto punti dalla zona play out. Bisogna spazzare via tanti preconcetti: nel girone di ritorno, qui, non vuole mollare nessuno. Nessuna squadra vuole retrocedere e tutte danno il mille per mille. Nessuno ci regalerà qualcosa, dovremo guadagnarci tutto. Non sarà facile, perché il livello delle avversarie è alto, ma dobbiamo provarci con il massimo della convinzione e tutta la voglia. So che non sarà una cosa semplice, che ci poteranno essere delle situazioni da smussare, ma ora è il momento di lasciare da parte tutto e pensare al bene della squadra». Che, comunque, non è più quella che hai lasciato... «Bene i rinforzi, ma è un peccato siano andati via dei giocatori importanti. Ora ci serve la mentalità giusta. Dovremo essere convinti non di essere più forti degli altri, ma anzi di essere più deboli e ragionare di conseguenza; dovremo impegnarci ed essere uniti, perché le difficoltà che dovremo affrontare saranno enormi. E non è giusto farlo pensando che le cose saranno facili e verranno di conseguenza, ma l’approccio dovrà essere adatto a chi deve inseguire». Tutti avanti, uniti... «Certo, tutti uniti. Ci serve l’aiuto di tutti. Che nessuno tocchi la squadra. E se per aiutare a salvarci devono pregare per il Comacchio Lidi tutti i santi del paradiso, spero che comincino subito».
Alessandro Bassi
fonte:la Nuova Ferrara
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