COMACCHIO. A volte, gridare forte “Al lupo!” non aiuta. Ma va detto che a Comacchio l’attesa della gara col Fiorenzuola non era spasmodica o intessuta di disperazione. Si sapeva che era difficile, ma nessuno era abbattuto. Al triplice fischio, invece, il sentimento prevalente era il disappunto: la potenziale capolista, dopo un lampo iniziale, era stata tenuta a freno senza eccessive difficoltà e con un pizzico di attenzione in più si poteva ottenere la vittoria di prestigio. Attenzione, la parola chiave è stata questa. Stavolta il Comacchio non ha commesso errori grossolani in difesa come in passato. Poi, ovviamente, contro una squadra dall’enorme potenziale offensivo come quella rossonera, se cali un attimo il livello di vigilanza, finisce che prendi il gol e questo è successo, sia pure in un momento di sbandamento (in pochi minuti, tre ammonizioni e l’espulsione dalla panchina di Casoni) poi superato. Positivo il nuovo atteggiamento, niente azioni ariose e belle da vedere ma poco efficaci, bensì tanta sostanza e voglia di arrivare per primi sulla palla. Non a caso, a fine gara, Baiesi ha ricordato (probabilmente con più di un pizzico di rimpianto) che «Con un atteggiamento come quello che abbiamo tenuto in questa partita, in occasioni precedenti, magari contro avversarie meno attrezzate del Fiorenzuola, avremmo potuto ottenere molto di più di quanto in effetti non siamo riusciti a portare affettivamente a casa». Che la squadra tecnicamente sia valida lo si sa. Domenica aveva la difesa più esperta che si possa schierare (per la squalifica di Calderoni in porta e per il rientro di un ottimo Arrigoni al centro). Oltre tutto, con una serie di mosse tatticamente ineccepibili, è stato smontato l’insidioso 4-2-3-1 che porta sempre un attaccante in profondità e lo accompagna con altri uomini pericolosi, tanto che nella ripresa il tecnico ospite ha dovuto ricorrere alla forza bruta buttando in campo due punte fisse e due esterni alti per rovesciare valanghe di cross, senza trovare sbocchi. Tutto bene, dunque? Non proprio, Sabatini era fin troppo solo, ma si è pure divorato un’occasione ghiotta per chiudere la gara (sempre ammesso che la punizione fischiatagli contro non fosse il fuorigioco che reclamavano gli ospiti) e Zangarini, bravo in propulsione, ha faticato al passaggio del 4-4-2 avversario. Ma Piccoli ha giocato un ottimo primo tempo e nel complesso si è vista solidità. Adesso non resta che attendere il confronto di sabato a Carpi. Partita da affrontare senza tre elementi importanti dato che Lettieri e Sabatini hanno raccolto la quarta ammonizione e Casoni è stato espulso dalla panchina. In compenso rientrano il giovane Calderoni tra i pali e Sarnelli per la fase avanzata.
Alessandro Bassi
fonte:la Nuova Ferrara
mercoledì
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