mercoledì

Comacchio più forte di tutto

COMACCHIO. Quando attraversi il deserto e stai morendo di sete, difficile che, se ti danno dell’acqua, ti fermi a sorseggiarla da una tazzina a mignolo rigorosamente alzato. Lo stesso ha fatto il Comacchio a Santarcangelo: la cosa più importante era togliersi la sete. Ora resta solo di uscire dal deserto... La vittoria non fa una grinza, di partite così, equilibrate e combattute, solo quest’anno il Comacchio ne ha perse un paio e pareggiate altrettante, per una volta ha portato a casa i tre punti. Spunti positivi? Ce ne sono moltissimi. Ad esempio, il fatto che i rossoblù siano riusciti a pareggiare immediatamente uno svantaggio arrivato dopo una cinquantina di secondi, oppure che abbiano mostrato carattere in dosi adeguate alla squadra in cui giocano. Nelle ultime partite casalinghe i tifosi avevano lungamente invitato i giocatori ad estrarre gli attributi (impiegando espressioni più sbrigative). Col Suzzara in parte e per tutta la gara con il Santarcangelo questo è successo. Rimangono due piccoli problemi: lo scambio tra tifosi e Sabatini (si era sull’1-1) leggermente al di fuori dei canoni di Oxford, probabilmente già superato dalla prestazione della punta; l’invito disatteso dalla squadra ad andare a ricevere il saluto sotto la tribuna a fine gara. I tifosi non se la sono presa però, forse, non è il caso di iniziare con fratture in un momento tanto difficile ed importante come quello che stanno attraversando i lagunari. In Romagna s’è visto un buon Comacchio, per una volta capace di non pagare troppo le sviste, che ha sviluppato il percorso, già iniziato in precedenza, di squadra che tiene palla, la fa girare e magari colpisce negli spazi. E Sabatini, su queste corde, è giocatore che potrà dare enormi soddisfazioni. A fine gara Tonino Ferroni ha voluto intervenire e spiegare il cambio precoce di Simoni e Paterniti: «Ho la massima fiducia nei giocatori. Paterniti ci aveva salvato la gara col Suzzara e Simoni era in campo con la fascia da capitano. Ma Paterniti non appariva in giornata e pure Simoni, in un ruolo in cui gli chiedo di adattarsi, faticava. Non si tratta di bocciatura, assolutamente. Ho voluto prendermi la responsabilità: se avessimo perso mi sarei preso tutte le colpe della decisione ed i ragazzi non sarebbero stati coinvolti. Ma già da adesso avremo bisogno di tutti». La sensazione è che Simoni sia uscito soprattutto per far entrare un fuoriquota (dato che Finucci prendeva il posto di uno dei giovani, appunto Paterniti). Simoni non ha preso bene la sostituzione, ma torniamo alla valutazione dei tifosi: meglio che uno si arrabbi perché ci tiene a stare in campo, piuttosto che esca con una scrollata di spalle. Alessandro Bassi
fonte:la Nuova Ferrara

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