martedì

Ora il Bologna si farà nuovo


«Per niente al mondo si può retrocedere e noi non retrocederemo» E’ l’indicazione della famiglia Menarini a tutti: neo tecnico compreso


Dall’inviato
Claudio Beneforti

CAGLIARI - Non avrebbe mai voluto che ca­pitasse, stimando ancora Daniele Arrigoni, poi non volendo cominciare la sua avventira da patron del Bologna con un doloroso eso­nero. Sì, perché per Renzo Menarini è dolo­roso dover licenziare l’allenatore. In quella telefonata che gli aveva fatto sabato mattina per regalargli un grosso in bocca al lupo per Cagliari c’era la sua grande speranza di po­ter andare avanti con Arrigoni, ma quello che è successo a Cagliari, i cinque schiaffo­ni che il Bologna ha preso in faccia gli han­no tolto le ultime perplessità, rendendo ine­vitabile la separazione da Arrigoni. Sia du­rante la partita che alla fine Renzo Menarini ha parlato a lungo con i suoi figli Alessan­dro e Francesca (scurissimi in volto anche quando sono sbarcati a Bologna), poi si è sentito più volte sia con il di­rettore generale Pier Giovan­ni Ricci e il direttore sportivo Fabrizio Salvatori. Che una volta rientrati a Bologna si sono riuniti pres­so l’Hotel Sheraton ed è facile intuire quale sia stato l’argomento della loro conversazio­ne.

NON PARLO -
La rabbia che emerge nelle po­che parole che regala, Renzo Menarini è un uomo con i nervi a fior di pelle e non fa nien­te per nasconderlo. « No, non parlo, lasciate perdere, non parlo, parlerò solo domani (sta­mattina, ndr)». Insistiamo, ci riproviamo, ma il patron resta fermo sulla sua posizione. « Non mi costringa a essere scortese, le ripe­to che non voglio parlare, risentiamoci do­mani ». E’ troppo amareggiato Renzo Mena­rini, è amareggiato e anche preoccupato, perché qua c’è da salvare una stagione, per­ché la batosta tremenda di Cagliari ha evi­denziato quelli che sono anche i limiti di questo Bologna. Che è stato sopravvalutato nel momento della sua costruzione in estate, anche se poi bisogna andare a verificare quanti euro prima Cazzola e poi i Menarini avevano messo a disposizione di Salvatori. Che ci ha messo del suo, è vero, che come Arrigoni ha fatto valutazioni troppo ottimi­stiche, ma che non dovrebbe rischiare nien­te.
GRANDE MERCATO -
Sinisa Mihajlovic (arri­verà a Bologna stamattina) ha visto e rivisto in queste ultime tre settimane le cassette delle partite del Bologna e si è fatto un’idea su quello che troverà. Una curiosità: tra i giocatori che sarà chiamato ad allenare sot­to le due torri ci sarà Marcello Castellini, che è stato un suo compagno di squadra nella Sampdoria. All’inizio Castellini potrà dargli una mano a calarsi nella realtà rossoblù, perché a Cagliari ha avvertito di nuovo il vecchio doloretto. Mihajlovic ha invitato il Bolo­gna a scegliere quello che sa­rà il suo vice (dopo il no che ha rimediato da Salsano) e quasi sicuramen­te non chiederà l’arrivo di svincolati, ma ha avuto rassicurazioni dalla società, in base al­le quali i Menarini saranno disposti a fare in­vestimenti importanti, « perché per niente al mondo il Bologna non può retrocedere e non retrocederà». Da qui a gennaio Mihajlovic e i capi rossoblù individueranno i giocatori che fanno al caso del Bologna e se serviran­no tre o quattro acquisti importanti per re­cuperare il terreno perduto, i Menarini non si tireranno indietro. La sensazione è che dall’Inter qualcuno arriverà. Anzi, è quasi una certezza. E’ chiaro che sarà l’Inter a in­formare il Bologna sulla lista dei cedibili (che potrebbe comprendere uno tra Crespo o Cruz, Jimenez e forse anche Balotelli).
Tutte le mosse del club che con il cambio tecnico affronterà molte altre questioni: a cominciare da un grande mercato


BASTA
Un flash dall’aeroporto Marconi ieri sera, subito dopo l’atterraggio del charter del Bologna proveniente da Cagliari Un centinaio di tifosi ha contestato Arrigoni e la squadra dopo la resa di Cagliari ( Vignoli)

fonte:edicola.corrieredellosport.it

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