Capecchi s.v. Una giornata in cui non si sporca nemmeno i guantoni. Non si conta un tiro in porta del Portogruaro tranne quello valso la rete del momentaneo vantaggio: imprendibile la parabola finita all'incrocio dei pali.
Ghetti 7 A suon di prestazioni sontuose "Guidone" si sta conquistando la maglia da titolare e i gradi di uomo imprescindibile del reparto arretrato. Suo il cross che consente alla Spal di pareggiare ma la sua partita è condita da numerosi traversoni pericolosi (degni di un 3 puro, ruolo che può anche ricoprire), da due tiri nello specchio e da un colpo di testa pericolosissimo allo scadere della prima frazione di gioco. In difesa non va mai in affanno che gli avversari si chiamino Abate o Carboni poco importa, tirata su la cerniera con gli altri suoi compagni di reparto non si passa se non con i tiri della domenica (come quello odierno). Maestoso.
Quintavalla 5,5 Sorprendentemente in campo dopo le voci che in settimana lo davano tra i possibili candidati ad un turno di riposo dopo la già non perfetta prestazione di Lumezzane (valsa il rigore per i lombardi) di sette giorni orsono, dimostra di non essere al top della condizione giocando una partita positivissima per la solita generosità quanto assolutamente insufficiente per la scarsa lucidità con cui si propone in attacco là dove dovrebbe dare invece il meglio di sé per caratteristiche ben definite: sulla valutazione pesano come macigni nell'ordine il goal fallito nel primo tempo e il passaggio ritardato a Bracaletti (o il suo mancato tiro a seconda dei punti di vista) che avrebbero potuto consentire alla Spal di portarsi sul pareggio. Nella ripresa si spinge in avanti insieme a tutta la squadra alla ricerca del goal vittoria ma la lucidità è inversamente proporzionale al tempo che passa. Cerca anche la porta ma è troppo precipitoso e si mangia un altro mezzo goal (non era pressato e il tempo per ragionare e mirare lo aveva tutto).
Lorenzi 6 In realtà è senza voto la valutazione corretta del centrale spallino: in novanta minuti deve fare un paio di anticipi e qualche chiusurama per un giocatore del suo curriculum è ordinaria amministrazione anzi, è una giornata di assoluto e totale relax. Sicuramente aiutato dal modulo a una punta degli avversari che gli regalano una domenica da almanacco del
calcio.
Zamboni 6,5 Fa quello che fa Lorenzi ma l'autorità e il tempismo che il forte centrale della Spal ci mette nell'affrontare William spiccano in maniera particolare. Concentrato, pulito negli interventi, si fa solo una volta infilare pericolosamente da Abate a fine primo tempo nell'area di
rigore biancoazzurra senza tuttavia che l'azione per fortuna divenisse poi così pericolosa. Ci prova due volte su punizione e in un'occasione colpisce il malcapitato Abate che rimane in terra due minuti. Da oliare il tiro, da aggiustare la mira, poi
Cabeccia 6,5 Un tempo su Abate e uno su Carboni che per precisi ordini di Domenicali si scambiano di fascia sovente: contiene entrambi senza andare mai in sofferenza confermando di possedere un ottimo bagaglio tecnico e un senso della posizione invidiabile. Giocatore fondamentale, non è uno che si vede tanto ma la cui presenza si sente nell'intero reparto ed è, oggi, imprescindibile. Una delle più belle sorprese di questa Spal.
Schiavon 5,5 Non è il solito "Pac-man" e lo dimostra l'affanno con cui è costretto a rincorrere il pallone: quando Eros sta bene riesce a leggere in anticipo quasi le traiettorie della sfera mentre ieri più di una volta si è trovato in ritardo consentendo al Portogruaro di rifiatare e impostare daccapo. Cincischia per colpe spesso non sue (i compagni si "nascondono" anziché proporsi) ma non morde come al solito. Le cose migliori le fa nella ripresa: su di lui il fallo da rosso di Carboni e al ventiseiesimo parte dai suoi piedi una perfetta diagonale per Quintavalla che non conclude l'azione a dovere. Va a intermittenza e l'impressione è che inizi a soffrire oltremisura il dualismo con Savi che nei pensieri di Dolcetti è il suo alter
ego.
Cazzamalli 6 Gioca una partita di grande generosità. Non sta bene ma dalla tribuna chi non lo sa non se ne accorge perché il pelatone ex Carpenedolo è il solito martello tutta grinta e nervi d'acciaio. Il Portogruaro gli mette Mattielig in costante raddoppio e, proprio come contro
Arma 5 Non sta bene e parte dalla panchina ma il bomber della Spal quando entra dimostra ancora una volta di non essere ancora sufficientemente cattivo sotto porta: con
Centi 6,5 Un primo tempo da giocatore di altra categoria. I primi venti minuti vederlo giocare è un piacere riservato a pochi e i suoi tocchi di prima valgono tutti il prezzo del biglietto. Tocca un'infinità di pallone ed è normale che ne sbagli qualcuno ma nel complesso è dai suoi piedi che partono le azioni più pericolose della Spal. Si innervosisce per un rigore (dubbio) non concesso per un presunto fallo di mano ma lui, che è capitano di questa squadra, certe reazioni le deve contenere e dare l'esempio: gli costa un giallo che lo manda in diffida e questa Spal di Centi ha bisogno come il pane non avendo in rosa un'alternativa vera in cabina di regia. Il prossimo mese sarà fondamentale per il campionato: Pro Sesto, Padova, Venezia, Pro Patria, Legnano e Novara citandole a memoria ed è inutile dire che il giocatore dovrà essere bravo a cercare il giallo nella partita giusta e a saltare la partita sulla carta meno impegnativa del lotto (Legnano?). Non può permettersi di avere queste reazioni plateali, né da capitano, né da navigato giocatore quale è e con un'esperienza e un bagaglio umano oltreché tecnico che lo hanno portato a calcare campi difficilissimi in ogni parte d'Italia. Cala nella ripresa e sbaglia qualche pallone in più pur restando sempre come sua consuetudine nel cuore dell'azione spallina con la sensazione generale che risenta dell'episodio sopra citato. E' una fuoriserie, un prestigiatore autentico e lo sa. Stia più tranquillo.
Agodirin 6,5 Di questo ragazzo colpisce la grande umiltà con cui scende in campo consapevole come dice lui "di essere il peggiore tra tutti i suoi compagni". Eppure lascia il segno. Frizzante, velocissimo, tecnica zero o da meno uno ma non è dal nigeriano che
Bracaletti 6,5 Un giocatore fondamentale. Primo tempo importante, sguscia via che è un piacere ai vari Cardin e Montero che non esitano ad adoperare le maniere forti per fermarlo, prende un paio di punizioni pericolose al limite dell'area e cerca costantemente il dialogo con tutti i suoi compagni dando l'impressione di possedere una buonissima visione di gioco degna della miglior ala. A Ferrara ali così non si vedevano da tempo. La sola cosa da migliorare sono i crampi che lo costringono ancora ad uscire dal campo prima del triplice fischio finale. Ripresa che lo vedono prima nel ruolo di ala poi, con i problemi muscolari che ormai lo attanagliavano a più riprese gioca sulla linea dei centrocampisti per poi cedere definitivamente e abbandonare il campo tra gli applausi del pubblico. Un solo difetto: in casa tira in porta molto meno che in trasferta, perché? .
fonte www.calciopress.net
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