
Il comunicato sembra piuttosto soft nei toni ma le dichiarazioni del presidente Francesco Scerra non lo sono affatto. "Io e miei collaboratori veniamo accusati da più parti di avere sbagliato tutto e che l’attuale situazione sia dovuta a tali errori. Riteniamo di non meritare tali accuse e pertanto abbiamo deciso che è meglio se facciamo silenzio e se ci concentriamo sul lavoro per risollevarci dall’ultima posizione".
Così facendo a pagare sono i tifosi che da ora in avanti non sapranno cosa pensano gli addetti ai lavori in un momento nel quale invece ci sarebbe stato bisogno della collaborazione di tutti.
E una collaborazione potrebbe essere anche una critica che invece è stata intesa solo come un atto negativo contro la società e la squadra. Sulla panchina biancazzurra in due anni (sinora) si sono alternati cinque allenatori; tre nella scorsa stagione (prima Garuti, poi Bardi e infine Simeoni), due in questa (Giacomarro e ora Parlato).
Già questo indica che qualche errore di scelta è stato fatto; errore ancora più evidente se confrontato col fatto che in due anni, nonostante arrivi e partenze, il Rovigo ha sempre 'frequentato' le zone basse della classifica.
E se questo è accaduto anche la scelta di qualche giocatore non è stata azzeccata visto che i risultati sono stati gli stessi con due rose divese tra loro.
Un trend negativo che è confermato dal gran numero di gol subiti: nella scorsa stagione la difesa biancazzurra è stata a lungo la peggiore dell’intera serie C e ha chiuso con 56 gol al passivo in 34 partite, quest’anno è già a 17 dopo otto gare. Sono dati sui quali la socierà dovrebbe meditare senza stendere tra sé e la città una cortina fumogena che nasconde i problemi ma non li risolve.
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