giovedì

C'è una 'soffiata': la Spal è ripescata

Per un funzionario della Lega di C sarebbe terza e quindi in Prima Divisione. Lucchese, Messina e Spezia sono già out

Alessandro CortesiAlessandro Cortesi

Ferrara, 17 luglio 2008 - A FORZA DI DIRE che non ci si deve illudere, chissà che non sia la volta buona. I sogni di ripescaggio, sempre rigettati nelle scorse stagioni, potrebbero concretizzarsi questa volta che proprio non si sperava. O almeno, diciamo che mai la Spal ci è stata tanto vicina. Il lucchese Butelli potrebbe quindi debuttare come presidente con una promozione a tavolino grazie al crollo della società della sua città, che tre anni fa non riuscì ad acquistare a vantaggio del personaggio che poi l’ha affossata insieme a Spezia e Messina. E che ci sia di mezzo la Pro Patria, come nell’unico ripescaggio della storia biancazzurra che risale al 1955, è ulteriore motivo di intrigo.

LE ESCLUSIONI. Spezia, Lucchese e Messina sono del tutto fuori gioco, e nemmeno hanno fatto ricorso. Ripartiranno dai dilettanti, con i siciliani che al massimo potrebbero ottenere la C2. Il lodo Petrucci non c’è più, e salvarsi con una retrocessione di una sola categoria come avvenne alla Spal nel 2005 non è più cosa. Oggi la Covisoc comunicherà al Consiglio Federale eventuali altre esclusioni. Rischia qualcosa la Massese, che ha presentato la fideiussione a Firenze e non a Roma, ma forse sarà solo penalizzazione. E non si possono escludere sorprese, tra Avellino, Treviso, Venezia e altre. Ora, la situazione è chiara: se le escluse rimangono le tre di cui sopra, la Spal può farcela, ma non è scontato. Con quattro sarebbe invece molto probabile.

ORE DECISIVE. Oggi è il giorno della Covisoc. Poi è stata confermata per domani alle 11 la riunione del Consiglio Federale che, tra le altre cose, ratificherà ufficialmente le esclusioni. Alle bocciate resterà il solito iter che la Spal ha tristemente già percorso: Camera di conciliazione, Tar del Lazio e Consiglio di Stato. Ma il passo di domani in Consiglio Federale è molto importante: chi è fuori lì, faticherà a rientrare. Poi il 25 il CF darà anche le ripescate.

GRADUATORIA «BALLERINA». Non si può fare a meno di criticare questa classifica delle «ripescabili», sistematicamente avvolta nelle nebbie, sicchè nessuno può capire come piove dall’alto. I criteri, quelli sono rigidi: le voci che contano sono classifica dell’ultima stagione (che vale doppio), passato sportivo e media di pubblico delle cinque stagioni precedenti quella appena conclusa. I primi due dati sono calcolabili in modo abbastanza preciso, il terzo è un rebus su cui si gioca ogni anno il destino delle aspiranti.

SPAL TERZA? Tre posti comunque saranno certamente disponibili. Se diventassero 4, per la Spal il ripescaggio in Prima divisione sarebbe realtà. E’ infatti certo che la Pro Patria è prima e il Lecco secondo. La Spal dovrebbe essere terza, ma in volata su Manfredonia e Sangiovannese, perchè le retrocesse hanno sempre grande vantaggio di punti nella prima delle tre voci, alla faccia del merito. Ad accrescere la speranza, ieri il nuovo team manager e addetto stampa Renato Schena, che si presenterà in città oggi pomeriggio, riferiva di una «soffiata» di un funzionario di Lega che darebbe la Spal al terzo posto. E anche la Gazzetta dello Sport, da sempre vicina a Macalli, lo ha riportato

I CONTEGGI. I calcoli tentammo di farli anche noi pubblicandoli sul Carlino del 10 giugno scorso. Risultavano prima la Pro Patria con una presunzione di 52 punti, secondo il Lecco a 49,5, mentre la Spal poteva sperare di essere terza ma di certo non superava i 48 punti, dove si temeva che Sangiovannese e Manfredonia potessero a loro volta arrivare. La Spal può anche sperare nella carta della «irripescabilità» del Lecco, che già fu riammesso al posto della Canzese pochi anni fa, se non fosse che ora si cavilla sulla differenza tra «ripescaggio» e «riammissione».

LE ROSE. All’ordine del giorno del CF c’è anche la decisione sulle limitazioni degli organici a 18 giocatori over 1987 in Prima Divisione e a 15 in Seconda Divisione, argomento che una volta definito consentirà di fare finalmente il mercato su regole certe. Dal 18 luglio: ma si può?


di MAURO MALAGUTI

Da: Il Resto Del Carlino

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