lunedì

Butelli e Tomasi dal notaio Poi sarà Prima Divisione?


QUATTRO GIORNI. I prossimi quattro giorni sono decisivi per il futuro della Spal, società e squadra. Il popolo biancazzurro aspetta e vive allo spasimo la settimana più intensa di un 2008 che finora ha riservato soprattutto delusioni. Giovedì in un colpo solo si potrebbero cancellare la brutta stagione della Spal di Buglio e Alessio e gli ultimi dolori della gestione-Tomasi.

Le scadenze. Quelle fondamentali sono tre, sgranate in pratica al ritmo di una al giorno. Oggi si apre con il ricorso della Massese alla Cca del Coni che potrebbe escludere quasi definitivamente gli apuani dalla Prima Divisione liberando un quarto posto per i ripescaggi. Domani Cesare Butelli e Gianfranco Tomasi si incontreranno nello studio del notaio Manzo di Comacchio, per perfezionare la cessione della società all’imprenditore lucchese, cessione che al momento è ancora sulla parola e poco più. E il giorno clou è giovedì, quando saranno resi noti i tre o quattro ripescaggi (il numero dipende dall’esito del ricorso della Massese). In pratica, anche se il passaggio di proprietà si dà ormai da tempo per scontato, nel giro di cento ore la Spal si potrebbe ritrovare con la nuova dirigenza insediata anche formalmente e con la C1 in tasca. E quest’ultimo è l’approdo che più agita gli sportivi ferraresi, convinti che questa volta almeno valga la pena di sperare.

La cessione della società. Non ci si attendono sorprese, e ci mancherebbe solo questa. Domani Butelli sarà proprietario della Spal anche nei fatti. Dopo aver pagato a Tomasi la prima tranche per l’acquisto della società, a Comacchio Butelli è chiamato a subentrare in due fideiussioni che attualmente gravano ancora su Tomasi. Una volta espletata la formalità Butelli avrà l’84% del pacchetto azionario della Spal, con Tomasi al 10%, Di Matteo al 5% e Saini al 1%. Il dopo-Tomasi inizierà quindi con questa composizione societaria. Poi Bena dovrebbe rilevare una piccola quota del pacchetto di Butelli, e potrebbe non essere l’unico. Lo stesso Pozzi, direttore generale ma anche imprenditore, può entrare un domani nel capitale sociale. Sarebbero comunque operazioni di assestamento: la maggioranza resterà solidamente a Butelli non appena avrà surrogato Tomasi nei fidi bancari che sono rispettivamente di 650mila e 207mila euro.

Il ripescaggio. La questione è ormai nota a tutto il mondo del calcio italiano, ed è ridicolo che l’unica cosa che non si conosce sia la classifica che determinerà i rimbalzi di categoria. Un malcostume inveterato nel tempo e da tutti criticato ogni anno, sia da chi poi è dentro (finchè non è dentro) che da chi rimane fuori. Questa mancanza di certezza di diritto è una mazzata alla credibilità del nostro calcio: consente a chiunque di pensare che nelle more delle decisioni si faccia strage dei diritti delle società anche se non è vero. Rendere tutto limpido e solare sarebbe semplice. Basterebbe stilare la classifica e renderla pubblica appena finiti i campionati, quando ancora non si conosce nemmeno il numero dei posti disponibili. Il problema invece sarà eliminato in altra maniera, e cioè abolendo dall’anno prossimo i ripescaggi. E’ l’ultimo tram, insomma, sul quale la Spal spera vivamente e finalmente di saltare dopo aver patito mille delusioni nelle estati precedenti.
Le certezze. Al momento sono realtà i tre posti lasciati liberi dai collassi di Spezia, Messina e Lucchese, che potrebbero diventare quattro se oggi viene respinto il ricorso della Massese. Giovedì Figc e Lega daranno i nomi delle ripescate nelle varie categorie. Stando ai piagnistei di Lanciano, Sangiovannese e Manfredonia, le altre pretendenti, piagnistei molto simili a quelli della Spal negli anni scorsi; stando alle indiscrezioni; stando all’ammissione del consigliere federale Campana che classifica la Spal al terzo posto della graduatoria delle ripescabili; e stando alla compilazione a spanne della medesima, ebbene sì, potrebbe essere l’anno della Spal. A giovedì, che altro dire?


di MAURO MALAGUTI

Il Resto Del Carlino

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