martedì

Comacchio, tre punti pesanti




COMACCHIO. Ci sono partite come duelli fra pistoleri: basta un colpo solo a deciderle, bisogna essere i più veloci ad estrarre e i primi a mettere a segno il colpo. 
Il Comacchio Lidi ha affrontato il solido Castel San Pietro con la giusta mentalità ed è riuscito a portare a casa una vittoria importantissima giocando una partita di grande concentrazione e sacrificio. 
Un successo anche fortunoso, ma legittimato. 
Dopo aver trovato piuttosto in fretta la rete del vantaggio, anche grazie a un’azione imperfetta dell’estremo giallorosso, il Comacchio ha saputo giocare con grande maestria sul contropiede e sui tagli in profondità eseguiti dai sempre incisivi Sarnelli, D’Aniello e Sabatini. 
Nel finale, durante il serrate dei bolognesi, per il Comacchio anche un doppio palo e, comunque, una serie di occasioni di raddoppio per tutto l’arco della gara, che fanno affermare ai padroni di casa come la vittoria sia legittima. 
Per la cronaca, al 5’ Paterna si liberava bene in area, ma Seye lo bloccava. 
Al 12’, calcio d’angolo per il Comacchio. Dalla bandierina batteva, tagliatissimo, Casoni. Grappolo di giocatori, forse una spizzata di un difensore e palla che veniva indirizzata verso la rete. Renna ci buttava i pugni, ma ribadiva semplicemente in gol. Al 15’, bel cross di Picci, con Finardi che anticipava in extremis Paterna. 
Al 28’, bravissimo Piccoli a lanciare Sarnelli, che liberava Sabatini: l’attaccante segnava, ma l’assistente segnalava un fuorigioco che portava all’annullamento. 
Al 29’, punizione di Semprini per Paterna e palla fuori. Era comunque off-side. 
Al 31’, assist di Sarnelli, liberato da D’Aniello, per Sabatini. Scatto bruciante e uscita strepitosa di Renna, che gli chiudeva una conclusione a colpo praticamente sicuro. 
Nella ripresa, Lepore passava al 4-4-2 e il Castello spingeva. 
Il Comacchio, però, resisteva e ripartiva. 
Al 54’, corner di Semprini, testa di De Brasi, palla ribattuta da Casoni e scivolata di Picci contrastata in mischia da Piccoli. 
Al 61’ Zotti da lontano, fuori. Imitato da Sarnelli al 67’. 
Al 68’ bella percussione di Semprini e rasoterra velenoso, che Calderoni bloccava con qualche difficoltà allungadosi a terra. 
Al 76’ cross di Sarnelli da sinistra, ribattuto; palla a D’Aniello che batteva di prima intenzione mandando il pallone a sfiorare il palo. 
All’85’ punizione di Sarnelli dalla trequarti, violentissima, e Renna si lasciava sfuggire il pallone, ma nessuno era pronto. 
Al 90’, punizione dalla sinistra di Casoni; s’inseriva Arrigoni che calciava al volo mandando la sfera sulla base del palo. Sulla ribattuta era pronto Sarnelli che concludeva senza pensarci troppo e colpiva la base dell’altro palo. 
Finale con il Castello in attacco a pieno organico e Comacchio che si difendeva con ordine.

Mister Ferroni è corso subito negli spogliatoi a festeggiare la vittoria con i suoi ragazzi. 
Poi è uscito, fradicio di pioggia e infangato come se avesse giocato anche lui. Il primo commento, ironico, è: «Quante partite casalinghe mancano alla fine del campionato? Tre? Non so se sopravviverò...» e parte la risata liberatoria. «Loro - ha continuato il tecnico dei lagunari - sono una bella squadra, che non molla mai e non ti lascia spazi. Noi siamo stati bravi a trovare in fretta la rete del vantaggio, poi abbiamo cercato di chiudere e ripartire». 
Un plauso, quello di Tonino Ferroni, che va all’interro organico: «Con un grande lavoro di tutti è stata sostenuta l’opera dei tre attaccanti, D’Aniello, Sarnelli e Sabatini, che hanno proposto buonissime giocate là davanti. 

Alla fine, per il Castel San Pietro c’è stata tanta spinta, che noi siamo riusciti a contrastare, ma va sottolineato come le migliori occasioni per raddoppiare e quindi chiudere la partita sono state le nostre, soprattutto con i due pali nel finale. 
Bisogna ringraziare anche il custode dello stadio, Guandalini, per le perfette condizioni in cui ci ha consegnato il terreno di gioco, e questo per noi è stato importante. 

Infine, voglio sottolineare la grandissima prestazione di un giocatore di grande livello come Casoni, che in queste partite è stato importantissimo. 

I ragazzi hanno giocato con grande spirito di sacrificio e voglia di giocare la miglior partita possibile. Il pubblico questo lo ha capito. 

Se ci sostengono fino alla fine, comprendendo il nostro impegno, sarà un bel modo di andare avanti». 

Poi è la volta di mister Lepore: «Per le occasioni che si sono viste in campo, era probabilmente più giusto lo 0-0. 
Non ci sono state particolari azioni offensive e quasi tutti i pericoli sono arrivati su occasioni di calcio piazzato. 
Anche i due pali nella stessa azione nel finale per il Comacchio nascevano da un tiro da fermo. 

Partita in cui noi abbiamo cercato di chiudere bene gli spazi e di ripartire, ma, una volta trovatici in svantaggio, la pressione creata non è stata evidentemente sufficiente. 

Nella ripresa ho cambiato qualcosa, passando dal 4-1-4-1 al 4-4-2, per dare maggiore sostegno al nostro attaccante Picci. 
Ma contro questa coppia centrale non c’era praticamente modo di passare. 
E poi, questo Seye è veramente da altra categoria. 
Ha cancellato un giocatore insidioso e pericoloso come il nostro Picci». 

Lepore guarda avanti: «So già che non sarò più su questa panchina il prossimo anno e non è detto che non vada via prima della fine del campionato. 
Ci sono stati dei rivolgimenti societari che hanno portato a queste decisioni. Purtroppo, quando sono cambiati gli obiettivi, dalla salvezza a qualcosa di più interessante, sono cambiate anche le situazioni». (a.b.)
fonte:la Nuova Ferrara

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao da Suzzara.Credo che sabtao sarà una partita molto importante per entrambe...ci aspettiamo una vostra presenza sugli spalti per dare una degna cornice alla partita.Come sempre abbasso SPAL!!! Z+R