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Notizia inserita il 8/2/2009
Il digì accusa chi, tra media e opinione pubblica, critica la squadra anziché fornire sostegno
Bocche cucite in casa Spal dopo il noto caso-Centi. Il silenzio stampa è stato imposto ai giocatori, a maggior ragione dopo la pessima prestazione espressa contro il Ravenna. Si presentano ai microfoni quindi i soli dirigenti biancazzurri, a cominciare dall’amministratore delegato Stefano Bena, che commenta così la gara “È stata una giornata in cui tutto è andato storto. Abbiamo subito un gol a freddo, dopo soli 5 minuti e non siamo più riusciti a reagire”.
Per la Spal rimane il problema di fare punti al Mazza. Anziché migliorare la situazione si aggrava, dato che sono 2 i ko consecutivi tra le mura amiche. “Ci spiace molto per questo aspetto, soprattutto per i tifosi che in casa ci offrono sempre un grande sostegno, anche oggi, e noi non riusciamo a contraccambiare con prestazioni all’altezza. Indubbiamente è necessario migliorare l’approccio alle partite casalinghe. Fortunatamente – prosegue Bena – è un campionato dove non c’è una squadra che la fa da padrone, ma, al contrario, ci susseguono risultati spesso sorprendenti. Il Padova, per esempio, dopo una faraonica campagna di rafforzamento, oggi ha perso in casa della Pro Sesto”.
Inevitabile poi commentare la vicenda che ha coinvolto l’ex capitano biancazzurro. Pare che la squadra abbia ricevuto una sorta di contraccolpo psicologico negativo da questo spiacevole episodio.
“Durante questa settimana purtroppo si è parlato poco di calcio giocato – lamenta l’ad spallino – speriamo che ora ci sia maggiore concentrazione. Più in generale è importante che tutti, dalla dirigenza, alla squadra, ai mass media si pensasse a remare nella stessa direzione per il bene della squadra”.
Su quest’ultimo aspetto interviene anche il direttore generale Pozzi, in bilico tra il sarcasmo e l’invettiva. “Per la prestazione di oggi mi scuso con i giornalisti presenti e con tutti coloro che vogliono veramente bene alla Spal. Solo a loro. Mi fermo qua per non pronunciare spiacevoli verità”. Il digì si cuce la bocca e non va oltre a questa affermazione. Probabilmente non ha gradito alcune opinioni emerse dopo lo scoppio del caso Centi, così come pure può aver sottolineato come siano in tanti a mantenersi lontani dagli sforzi gestionali che sta facendo questa dirigenza, a cominciare dalle forze economiche della città.
Va anche detto che, malgrado un campionato sicuramente sorprendente rispetto alle attese della vigilia (escludendo gli ultimi risultati negativi ndr) fino a questo momento al Mazza non si è mai registrato un pubblico numericamente importante, specie se rapportato ai decenni scorsi.
Queste sono ovviamente delle ipotesi, ma paiono le più vicine alla realtà.
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