lunedì

Spal-Hellas Verona 0-1


 
Spal inguardabile, passa il Verona

Prima sconfitta interna per la Spal che delude i suoi tifosi contro un Hellas Verona coriaceo e battagliero. Ferraresi mai in partita. Scaligeri che dominano a centrocampo e trovano il (meritato) gol partita con Garzon. Per riuscire a vedere una Spal pericolosa in attacco occorrono novantadue minuti.
Una Spal troppo brutta per essere vera quella che comincia il 2009 al "Paolo Mazza", solo così si può sintetizzare la prestazione dei biancoazzurri seconda forse solo a quella di Sesto San Giovanni per quanto fatto vedere nei novanta minuti odierni. La squadra di Dolcetti incappa nella classica giornata negativa dove fa tutto il contrario di quello che sa fare e il risultato è la consegna dell'intera posta in palio alla truppa di Remondina che ringrazia e torna a respirare l'aria di alta classifica. Biancoazzurri ridimensionati? La trasferta di Cremona tra sette giorni potrà senz'altro dire qualcosa in più su di una squadra apparsa irriconoscibile.
Padroni di casa senza Schiavon squalificato, ospiti privi di Scapini e Tiboni infortunati e con Corrent destinato alla panchina per la seconda domenica consecutiva in attesa di recuperare pienamente dal problema al ginocchio: al suo posto Campisi che disputerà una gara di grande spessore vincendo alla distanza il duello con il dirimpettaio di turno Ghetti. A sorpresa mister Dolcetti lascia fuori l'esterno offensivo Cazzola, neoacquisto proveniente dal Taranto, e inserisce Quintavalla: mossa alquanto "cervellotica" e che per tutto il primo tempo costringerà i ferraresi a rinunciare di fatto ad attaccare sulla fascia destra. Esordio di Cortellini a sinistra: sarà da dimenticare in fretta come la partita di oggi.
Inizia sotto i migliori auspici la gara dei ferraresi. Ottavo minuto scambio veloce palla a terra Arma-Quintavalla-Centi il cui suggerimento finale di prima a smarcare Bracaletti è un qualcosa da far vedere e rivedere agli amanti del calcio (peccato sia l'unica cosa in un'ora di gioco), ma la sfera si perde sul fondo grazie alla perfetta diagonale di Mancinelli che si mette tra palla e palo nel modo giusto e al momento giusto. Rafael tira un sospiro di sollievo, il pubblico si scalda, la Spal c'è, o meglio, sembra esserci. E' un fuoco di paglia da qui in avanti il Verona prenderà in mano le redini del centrocampo per non lasciarle più se non al triplice fischio di chiusura.
Al sedicesimo in area Spal si vive un momento di empasse: un "è mia, no è tua" di troppo tra Lorenzi e Ghetti fa prendere uno spavento non di poco conto ai tifosi ferraresi che, su cross in rovesciata da sinistra di Campisi, si dimenticano di Gomez che con un preciso ma debole e centrale colpo di testa impatta tutto solo al centro dell'area di rigore: Capecchi non si fa sorprendere e para a terra. Qualcosa nella Spal non va e si vede. Savi è l'unico che prova a ragionare (senza cavarci qualcosa di positivo tra l'altro), Centi è nervoso e quasi indisponente per le lunghe pause che si prende dal gioco e anche la lucidità di Cazzamalli è via via scemata dall'inizio del torneo: una giornataccia insomma a cui va sommata quella capitata a Quintavalla che come ala tornante oggi ha perso sette palloni in quarantacinque minuti e che non ha praticamente visto Campisi.
Ventiseiesimo e capitan Bellavista dopo un rapido scambio con Parolo prova la conclusione che scalda i guantoni a Capecchi. Il Verona prende coraggio e capisce che la Spal non fatica a ragionare: Remondina comprende che se il pericolo per la sua squadra è Arma (e basta) allora potrebbe essere una giornata in cui le assenze poi non si faranno così sentire e perchè no magari oltre al pareggio ci scappa qualcosa di più. Detto fatto e un minuto dopo si consuma il delitto perfetto. L'azione parte dalla sinistra e sugli sviluppi di un contropiede scaligero con Cortellini colpevolmente in ritardo in fase di copertura Gomez in posizione di ala si fa beffa di Zamboni, lo supera in velocità e mette in mezzo un pallone per l'accorrente Garzon che di prima lascia partire un destro che dopo aver colpito il palo alla sinistra dell'incolpevole Capecchi si insacca in fondo alla rete: festeggiamenti in curva ospite e in tribuna dove sono ospitati i tifosi ospiti mentre si ammutolisce il pubblico di casa. Verona in vantaggio. E la Spal, pur avendo davanti ancora un'ora di gioco non riuscirà più a riprenderla.
Di qui alla fine della prima frazione il gioco si concentra nella zona nevralgica del campo senza trovare sbocchi giusti ad una manovra che, sia da una parte che dall'altra, è apparsa farraginosa e spezzettata da numerosi falli tattici dell'una e dell'altra squadra. Il tempo si chiude con un tiro di Garzon (ancora lui, quasi volesse imitare il Corrent dell'andata) ma Capecchi fa buona guardia e para.
La ripresa inizia con una novità nelle file estensi: Cazzola per Quintavalla (prova da non ricordare la sua) e l'ala pugliese si fa subito notare per le sue folate sulla destra anche se Moracci non si fa intimorire e gli sbatte più di una volta il pallone in fallo laterale. Poi iniziano i dieci minuti del signor Pecorelli di Arezzo che, come un autentico show-man espelle prima Remondina da parte veronese poi sempre dalla panchina, ma questa volta estense, allontana prima il preparatore dei portieri Lazzarini (secondo rosso per lui quest'anno) e nel giro di un minuto l'amministratore delegato Bena: quest'ultima espulsione derivata dalle proteste (giustissime) del numero due della società ferrarese dopo un contatto tra Mancinelli e Bracaletti non sanzionato dal direttore di gara. Grazie a questi dieci minuti il pubblico non si assopisce e riprende il giusto vigore. La Spal non si sveglia però e a nulla valgono gli urlacci di disapprovazione da ogni settore dello stadio.
Dolcetti prova a cambiare e inserisce Moro per Centi e dal 4-3-3 passa al 4-4-2 con l'ex attaccante del Venezia a supporto di Arma, un predicatore solo nel deserto, Bracaletti e Cazzola esterni. Niente. Il Verona in mezzo con Bellavista ha preso le giuste misure, Savi in compenso gioca troppo basso e il risultato è una manovra prevedibile quanto inconsistente da parte dei ferraresi. Ultima mossa di Dolcetti, Cazzola a sinistra e Bracaletti a destra, niente, nulla, nemmeno un rimpallo l'ex cesenate riesce a ottenere a suo favore: per dire che quando ci si mette anche la sfortuna vuol proprio dire che non è giornata.
Minuto ottanta, il Verona gioca in orizzontale per guadagnare qualche metro ma soprattutto tanto tempo e la Spal approva rinunciando di fatto a pressare e lasciando in mano a iniziative personali tutto l'attacco. Così non va. Quindici dalla fine e un sussulto pervade i tifosi di casa. Zamboni blocca con le cattive Parolo al centro del campo a gioco praticamente fermo, l'intervento è da rosso diretto ma per fortuna spallina l'arbitro prende un abbaglio (l'ennesimo) ed ammonisce Cazzamalli: bene così, Zamboni figurava nell'elenco dei diffidati e averlo a Cremona tra sette giorni è sempre meglio che non averlo. Intanto entra Agodirin ed esce Bracaletti (fumoso e nervoso, questo è il Bracaletti in casa il contrario di quello fuori, perchè?) e Dolcetti rimette Cazzola a destra con il nigeriano a sinistra pronto a sfruttare tutta la sua velocità. Minuto ottantacinque e Cortellini bagna nel migliore dei modi il suo esordio in maglia biancoazzurra: rosso per doppia ammonizione (c'erano entrambe ed entrambe erano evitabilissime se pensiamo all'esperienza che ha) che si somma a una giornataccia ma che più accia non si può: lento, spaesato, svogliato. Meglio cambiare registro al più presto.
A tempo scaduto si accende la lampadina, si accende la Spal. Un po' tardi ma fa ben sperare per il futuro. Un black-out di novanta minuti in un torneo è più che ammissibile d'altronde. Novantaduesimo lancio dalle retrovie di Zamboni, Arma dopo uno stop volante si gira e lascia partire un fendente pericolosissimo che si perde di poco a lato dalla porta difesa da Rafael. Sono cinque i minuti di recupero, la Spal si trasforma in positivo e mette in campo tutta quella grinta che in novantaquattro minuti aveva lasciato negli spogliatoi. Addirittura si grida al gol quando Cazzola tutto solo davanti a Rafael si fa ipnotizzare dall'estremo difensore scaligero che sfodera una parata salva risultato straordinaria.  Una giornataccia, condita anche da un po' di sfortuna, ma è indubbio che quest'oggi la partita abbia avuto per novanta minuti un'assente ingiustificata in campo e che questa fosse la Spal.
Per il Verona tre punti d'oro che rilanciano le ambizioni della squadra del patron Arvedi (a proposito le sue condizioni dopo lo spaventoso incidente di fine anno sono in constante miglioramento, auguri) e che si conferma bestia nera per la Spal in questo campionato 2008/2009: 6 punti su 6 a disposizione. Tra sette giorni Cremonese-Spal allo "Zini".
SPAL (4-3-3) Capecchi 6; Ghetti 6, Zamboni 6,5, Lorenzi 5,5, Cortellini 4,5; Centi 5 (dal 60' Moro 5), Savi 5,5, Cazzamalli 5,5; Bracaletti 5,5 (dal 82' Agodirin s.v.), Arma 6, Quintavalla 5 (dal 46' Cazzola 5,5 ). (A disp. Careri, Monti, Cabeccia, Rivaldo.) All. A.Dolcetti
HELLAS VERONA (4-3-1-2) Rafael 7; Mancinelli 6,5 (dal 87' Campagna s.v.), Conti 7, Ceccarelli 6, Moracci 6,5; Garzon 6,5 (dal 93' Corrent s.v.), Bellavista 6,5, Campisi 6,5; Parolo 6; Girardi 5,5, Gomez 6,5 (dal 74' Anaclerio s.v.). (A disp. Franzese, Bergamelli, Ravelli, Da Dalt.). All.M.Remondina
Arbitro: Pecorelli di Arezzo (Assistenti: D'Amore di Prato e Carmignani di Pisa)
Marcatori: 27' p.t. Garzon (V)
Ammoniti: Ghetti, Cortellini, Cazzamalli (S) ; Parolo, Rafael (V)
Espulsi: al 5' s.t. l'allenatore del Verona Remondina; al 8' s.t. il preparatore dei portieri della Spal Lazzarini, al 9' s.t. l'amministratore delegato della Spal Bena e al 40' s.t. Cortellini (S). 
Spettatori: 4.699 (1.348 abbonati e 3.351 paganti) di cui 650 da Verona
Note: giornata uggiosa e fredda, terreno in pessime condizioni
Angoli: 6 a 5 per la Spal. Minuti di recupero: 0' e 5'.
 
Diego Stocchi Carnevali – fonte:www.calciopress.net

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