venerdì

Comacchio Lidi in silenzio stampa




COMACCHIO. «Non si tratta di un vero e proprio silenzio stampa. È solo che, per cercare di dare un impulso particolare alla situazione ed evitare di spendere troppe parole, è preferibile che parli solo uno per tutti». Questo è quanto hanno detto a fine gara giocatori e dirigenti del Comacchio Lidi. Che poi, in fondo, anche il silenzio stampa classico abbia modi e tempi coincidenti a questo è solo un dettaglio. Si vuole semplicemente cercare serenità e parlare con una voce sola. Un po’ il far intervenire solo “colui che ha lingua dritta”, personaggio classico dei western. Peccato, perché ci potrebbero essere molte cose da dire. Ad esempio, il fatto che Mame promette di essere un rinforzo robustissimo per la difesa. Oppure che Barbi, rispetto a Di Fuzio, è meno abile nella verticalizzazione immediata e nell’inserimento sotto porta, ma ha comunque ottimo capacità di interdizione ed è probabilmente migliore come distributore di gioco. Se arrivasse una punta di valore per il Comacchio ci sarebbero prospettive interessanti, nonostante ora il futuro appaia tutto fuorché roseo. Con il Castellarano si vedeva che la forza dell’avversario era notevole ma, a lungo andare, le occasioni più pericolose sono state create del Comacchio. Che al momento ha un Sabatini un po’ troppo solo in fase offensiva. Guardando il bicchiere mezzo pieno, si può dire che col Castellarano un Comacchio con tanti uomini fuori ha giocato a livello di una rivale che naviga ai piani alti della classifica. Guardandolo mezzo vuoto, resta il rammarico per l’ennesimo gol subìto da calcio piazzato (ma dando un’occhiata ai fisici coinvolti, la differenza di stazza tra rossoblù e reggiani era enorme) e il pizzico di disappunto per le due occasioni non trasformate da Sabatini. Ma quella che forse era solo una squadra, ora, piano piano, sta diventato anche un gruppo e potrebbero esserci sviluppi molto interessanti. Casoni, in fondo, diceva che non era un allenatore, ma il suoi compito di collante e lievito per la crescita lo sta svolgendo con buoni risultati. E, forse, si pensa di andare avanti in questo modo. Si vedrà se succederà qualcosa, anche se il momento giusto per un nuovo tecnico, se dovesse arrivare, sarebbe proprio questo. Alessandro Bassi
fonte:la Nuova Ferrara

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