giovedì

Tonino Ferroni sulla panchina del Comacchio Lidi

E ieri la terza novità sulla panchina del Comacchio Lidi con il più volte vociferato Tonino Ferroni “promosso” allenatore al posto dell’ex mister di Centese, Boca San Lazzaro e Rovigo. Una decisione arrivata piuttosto all’improvviso e per una volontà del presidente Filippo Folegatti all’indomani dell’ennesima sconfitta, quella patita a Castel San Pietro. «Avevamo pensato di aver dato una scossa in più con il primo cambio - spiega il massimo dirigente lagunare -, ma ancora domenica si è vista una squadra piatta. È vero che il predominio del gioco è stato nostro, però non abbiamo effettuato un tiro in porta contro una formazione che non ci è di certo superiore. Ho pensato che sarebbe stato un errore aspettare altre due giornate in attesa dell’apertura del mercato, meglio cambiare in questo momento». La scelta è caduta su Ferroni, un comacchiese doc... «Speriamo tiri fuori al gruppo grinta e cattiveria, quell’agonismo che serve a tutti i livelli, perché non bastano i nomi per vincere le partite. Tonino appena ha incontrato la squadra ha detto che ci sono le qualità per risollevarsi, poi è ovvio che qualcosa sul mercato faremo, su più fronti». Dunque, Tonino Ferroni dopo una vita passata alla Spal tra viceallenatore e preparatore dei portieri, torna ad occupare una panchina da capoallenatore, lui che ha patentino di seconda categoria (potrebbe allenare sino alla Prima Divisione). Comacchiese doc, ex portiere professionista, nella cittadina lagunare è indubbiamente una bandiera, tanto che il suo nome sulla piazza circola da quando sono cominciati i problemi. «Ma dovete credermi - spiega lo stesso Ferroni - che nessuno dei dirigenti mi aveva interpellato prima di questa settimana. Hanno creduto fino alla fine nel loro allenatore, non è stata una scelta facile quella di sostituire Bardi. I dirigenti sono da apprezzare perché hanno fatto il possibile per non disperdere il suo lavoro e quello dei suoi collaboratori, però si è perso del tempo, speriamo ce ne sia a sufficienza per recuperare». In che stato ha trovato il Comacchio Lidi? «Dispiace per la situazione difficile, sento anche dalle voci che circolano nell’ambiente sportivo che c’è un po’ di avvilimento, però sono personalmente contento di salire sulla panchina del Comacchio. Anche per questo scoramento il compito è ancora più difficile, ma se non fosse stato così forse non mi avrebbero chiamato...». Cosa manca a questa squadra per vincere? «Premetto che un conto è vederla dalla tribuna ed un altro esserci in mezzo. Poi ho seguito la squadra solo in alcune gare di Coppa, in campionato ho evitato perché so che la gente mi vuole bene, non volevo disturbare l’allenatore. Spesso però ho seguito gli allenamenti, sono un uomo di campo e c’è sempre da imparare. L’ho fatto in disparte, senza dare nell’occhio». «Devo dire - continua Ferroni - che già oggi (ieri, ndr) nel primo allenamento ho visto i ragazzi con un piglio diverso. Vediamo quale sarà la loro reazione ai nuovi allenamenti, perché voglio aumentare la resistenza fisica, evitare cali nel secondo tempo». E il mercato? «Non se ne è parlato, ci sono giocatori importanti, giovani di valore e si attende il tesseramento di Mame. Vediamo come vanno le cose, eventualmente interverremo». «Ne approfitto - conclude il nuovo allenatore rossoblù - per fare un appello alla gente di Comacchio ed agli sportivi della provincia. Vorrei che tutti ricordassero quanto ho dato per lo sport di Ferrara e in cambio chiedo un piccolo regalo, che vengano ad incitare il Comacchio Lidi quando la Spal o la squadra del proprio paese gioca fuori. Cerchiamo di salvare questa gloriosa società, anche perché più compagini ferraresi ci sono ad alto livello e meglio è per lo sport della provincia». Questo l’appello, domenica con il Suzzara ci sarà modo di vedere le prime risposte.
fonte:la Nuova Ferrara

Nessun commento: